Home Attualità Per visitare le Grotte di Montevicoli si pagherà 4 euro: peccato siano chiuse

Per visitare le Grotte di Montevicoli si pagherà 4 euro: peccato siano chiuse

Il Comune ha elargito un contributo di 4800 euro per mille "tourist card" alla "Sayweb srl" che prenderà anche gli introiti degli accessi

da Redazione
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CEGLIE MESSAPICA – Il Castello Ducale, le Grotte di Montevicoli e il Maac saranno a pagamento. Lo si apprende da una delibera di Giunta ( n.138 del 17 maggio 2023) proposta dall’assessore alla Cultura, Antonello Laveneziana, con la quale il Comune ha stanziato la cifra di 4800 euro a favore della società “Sayweb srl” titolare della “Valle d’Itrai Tourist Card Art Experience”. La cifra, secondo quanto descritto nel testo della delibera, ha lo scopo di coprire i costi delle attività di distribuzione e diffusione di 1000 card sul territorio tra strutture ricettive, infopoint, attrazioni, attività
commerciali di interesse turistico.  Una delibera poco chiara – però – per la consigliera comunale della lista “Radici d’Impegno”, Isabella Vitale, che ne ha chiesto l’immediata revoca al Segretario Generale dell’Ente perché, specifica, “il Comune non è cosa privata, che consente di non dare conto dell’operato di chi agisce, ma è cosa pubblica che impone sempre trasparenza e buon andamento dell’azione amministrativa ex art.97 Costituzione.”

Di seguito le ragioni esposte dalla consigliera Vitale che riportiamo integralmente.

“Leggendo nel dettaglio la delibera si evince che la proposta e il progetto allegato prevedono vari servizi e non meglio definiti vantaggi per i turisti che acquistano la Card. Da premettere che un servizio del genere a nostro avviso può essere previsto qualora ci siano siti storici e monumenti dove pagare un biglietto, cosa che a Ceglie Messapica non pare sia esistente. Qualsiasi ricerca sui social, sui siti eventualmente da visitare porta la dicitura “entrata gratis”. Alcuni poi vengono dichiarati visitabili ma sono chiusi, altri si accede con una telefonata all’amico. Vogliamo quindi evidenziare per l’ennesima volta come risulti confusa e frammentaria l’idea di marketing territoriale dell’Amministrazione Comunale. Il progetto costerà per l’esattezza 4800 euro.

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Apprendiamo dal sito https://hello.valleditria.it/ che Castello ducale ha un ticket di ingresso di €2,00; ticket per le Grotte Montevicoli €4,00, scontate €2,00 € e infine il ticket per il M.A.A.C Museo Archeologico e dell’Arte Contemporanea €2,00. Chiediamo all’Assessore quando e come sono state determinate le tariffe d’ingresso per i beni comunali o quando per esempio sono ritornate fruibili le Grotte di Montevicoli. Di revocare la delibera e destinare i quasi 5mila euro a progetti più meritevoli e validi.

Invero, nella premessa della delibera vengono richiamate le “Linee programmatiche relative alle azioni e ai progetti da realizzare nel corso del mandato” approvate dal Consiglio Comunale con delibera n.6/2020.  E non mi sembra che la proposta della Sayweb srl, relativa all’adesione del Comune di Ceglie al progetto “Valle d’Itria Tourist card – Art Experience” è  compatibile con le linee programmatiche approvate. Per poter valutare l’opportunità o meno all’adesione, l’Assessore avrebbe dovuto acquisire notizie sulla credibilità e consistenza della società Sayweb srl. Si legge inoltre che gli introiti della “card” vanno alla società proponente e non al Comune.

E dunque la delibera non riguarda la fruizione di beni comunali ma l’adesione ad un progetto di un privato che riguarda una vasta area intercomunale finalizzato alla promozione turistica; questo, di per sé, non comporta illegittimità dell’atto amministrativo poiché finalizzato, nella sostanza, alla promozione di attività turistica, però considerato che il Comune aderisce alla proposta, con spendita del nome dell’Amministrazione per realizzazione di attività da parte di privato, la delibera avrebbe dovuto prevedere strumenti di controllo per garantire la trasparenza e il buon andamento dell’operazione; questo perché,  se il privato non dovesse agire correttamente, il Comune verrebbe coinvolto -se pure indirettamente- in eventuali disinvolture o abusi.

Meglio sarebbe stato concedere il contributo, se ritenuto possibile, senza però aderire alla proposta formulata; in tal caso onere e responsabilità sarebbero stati limitati solo alla concessione del contributo senza rendiconto. Infine, aspetto delicato è la concessione di contributo senza rendiconto, il che significa che l’Amministrazione non saprà mai come verrà realmente utilizzata la somma di € 4.800.

Al  punto 2 del dispositivo della delibera si legge:” …… per conseguire la piena attuazione dell’iniziativa e garantire la partecipazione dei rappresentanti comunali, impegnando una somma non superiore ad euro 4800,00…..”, anche questa affermazione non è chiara. Infatti, che significa per garantire la piena attuazione (vi è il coinvolgimento del Comune? In cosa?). Che significa “garantire la partecipazione dei rappresentanti comunali” a che cosa e perchè e per fare cosa? quale ruolo devono avere e perché? Insomma poca chiarezza, trasparenza, e finanche utilità. In ragione di quanto innanzi, si chiede la revoca della delibera, in subordine l’integrazione della delibera adottata nei termini sopra descritti.

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