CEGLIE MESSAPICA – “Mia mamma è più veloce della tua!” non è un albo da leggere per la festa della mamma. Può essere letto ogni giorno. Non è un libro che parla di quanto è stupenda, dolce, accudente, paziente e perfetta la mamma. Ci sono due mamme incredibili, fantasmagoriche, inventive, coraggiose che corrono per andare a prendere quanto prima i loro bimbi da scuola. Non è un libro con bimbi melensi e pazienti.
Ci sono due bambine peperine, competitive ma solidali, che aspettano, che inventano, che giocano e vogliono vincere.
Sono bambine, vere, che raccontano una storia fantastica e vera perché – se pur a noi mamme capita raramente di dover attraversare un mare infestato di squali per prendere in tempo il nostro bambino da scuola – succede però di scapicollarci realizzando l’impossibile, per essere là puntuali all’uscita.
Ma, soprattutto, è vero il gioco d’invenzione, di gara tra le due bambine che usano l’imperfetto; scrive Rodari, nella “Grammatica della fantasia”: < (…) all’imperfetto che i bambini pronunciano «quando assumono una personalità immaginaria, quando entrano nella favola, proprio lì sulla soglia, dove avvengono gli ultimi preparativi prima del gioco». Quell’imperfetto, figlio legittimo del «c’era una volta» che dà il via alle fiabe, è poi un presente speciale, un tempo inventato, un verbo per giocare, appunto: per la grammatica, un presente del passato.>
Che dire poi delle bellissime illustrazioni? Vivide nel descrivere il quotidiano quanto il fantastico e che un po’ ricordano altro albo, con una trama rocambolesca che gioca al rialzo, “Fortunatamente” di Remy Charlip sempre per Orecchio Acerbo Editore.
Nuela Camposeo – Pensiero Bambino Mondadori Point