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I riti della Settimana Santa: la processione dell’Addolorata

Da CeglieStoria di Michele Ciracì

da Redazione
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“…Il Giovedì Santo all’alba, i confratelli della Congrega dell’Immacolata e le altre confraternite, numerose a Ceglie sin dal 1500, visitavano i sepolcri. Alle nove toccava al popolo che riempiva le strade in atteggiamento penitente, pellegrinaggio che terminava con la visita al Calvario. La visita ai sepolcri del Giovedì al venerdì mattina, grazie al divieto che imponeva ai veicoli di transitare nel centro urbano, restituiva ai pedoni il possesso della città senza il timore di essere calpestati dai cavalli o dalle carrozze. La visita ai sepolcri aveva anche il valore di ristabilire il contatto con Dio, rotto durante l’anno dalle persone con i loro peccati.
La natura della Pasqua cegliese consiste essenzialmente in azioni rituali e le processioni ne sono il momento culminante. Una delle manifestazioni più significative erano le processioni di tutte le statue dell’Addolorata presenti nelle chiese di Ceglie. I sacri cortei avevano inizio nel modo seguente:
ore 10.00 Addolorata della chiesa dei Padri Cappuccini
ore 14.00 Addolorata della chiesa di San Rocco
ore 16.00 Addolorata della chiesa di San Domenico
ore 19.00 Addolorata della chiesa Matrice
ore 22.00 Addolorata della chiesa di San Gioacchino
Venerdì all’alba l’Addolorata della chiesa di San Demetrio. L’ultima statua rappresentava la ricerca della Madre del proprio figlio perduto Le statue venivano accompagnate dai fedeli, dalle confraternite e dalla banda musicale che intonava marce funebri. Questa ricerca del Figlio rappresentava per tutto il popolo cegliese, un momento di dolore a cui partecipava attivamente. Questa ricerca che avveniva processionalmente il Giovedì e Venerdì Santo si svolgeva girando disperatamente per le vie del paese. L’Addolorata che andava da una chiesa all’altra, dopo aver cercato l’Unigenito fermandosi quasi in ogni strada del paese, finalmente lo incontrava al Calvario e veniva collocata al lato della Croce, vicino al Figlio. Queste processioni rappresentavano, anche un grande momento di aggregazione non solo religiosa ma anche civile; erano un punto di riferimento per i fedeli impegnati nella preparazione di questi cortei. Negli anni ’50 del secolo scorso, anche per la colpevole indifferenza di noi cegliesi, le processioni dell’Addolorata sono state soppresse. I giovani, quindi non hanno altro modo di capite cosa rappresentassero queste manifestazioni, se non attraverso vecchie e sbiadite foto”.
Maggiore del Giovedì è la complessità dei riti che si celebravano e si celebrano il Venerdì Santo. Alla processione del Venerdì partecipava tutta la popolazione, le confraternite le associazioni religiose, lunghe interminabili file di donne vestite di nero; prima, addirittura, con una mantella che copriva il loro capo, mentre gli uomini procedevano anch’essi in abito scuro.
La morte di cristo costituisce il momento centrale dello schema su cui si fondano tutti i rituali della Settimana Santa cegliese. Nel Venerdì Santo, la sera, dalla Congrega dell’Immacolata si faceva la processione per tutto l’abitato, portando in mano una torcia.
NELL’IMMAGINE DEGLI ANNI ’40 DEL SECOLO SCORSO, LA PROCESSIONE DELL’ADDOLORATA DELLA CHIESA DEI PADRI CAPPUCCINI (UNA STATUA IMPORTANTISSIMA FATTA COSTRUIRE DAI POVERI DEL PAESE CHE DESTINARONO I SOLDI DELL’ELEMOSINA ALLA COSTRUZIONE DI QUESTA STATUA, ORMAI ANDATA PERDUTA). L’IMMAGINE E’ STATA CONCESSA DAL CENTRO DI DOCUMENTAZIONE “M.CIRACI -BANCA DELLE IMMAGINI.  

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